Nato a Roma il 30 Ottobre del 1953, dalla madre Elda e dal padre Remo.
Il padre ha svolto da giovane il mestiere di decoratore e restauratore edile, appassionato di pittura e con un diploma di liceo artistico. La madre casalinga con un passato di attrice nel cinema del dopoguerra hanno stimolato nel piccolo Giuseppe l’interesse per il disegno, già dalla scuola elementare.
Tuttavia, a cogliere la sua inclinazione per questa disciplina è il suo Maestro, che sollecita i genitori a seguire la naturale predisposizione del ragazzo chiedendo di iscriverlo ad una scuola d’arte.
Ciò accade dopo che Giuseppe avrà terminato le scuole medie: infatti si iscriverà al liceo artistico dove conoscerà la persona che rinforzerà la passione di Giuseppe, il suo professore di disegno, il pittore Nino Grimaldi.
Questo insegnante è particolarmente meticoloso nell’insegnare l’arte del disegno, la sua insistenza nel considerare questa disciplina fondamentale nella formazione dei propri alunni, dà a Giuseppe una padronanza tecnica che diverrà l’ossatura dell’arte del Tricoli.
Un punto di svolta nel percorso formativo di Tricoli avviene quando O. Dorbes (Nino), suo padrino di battesimo e pittore professionista, lo invita a trovarlo nel proprio studio: il ragazzo rimane folgorato dalla visione dei dipinti e decide che avrebbe fatto dell’arte l’interesse principale della propria vita.
La versatilità di questo artista maturo e la sua abilità nell’individuare con estrema facilità il colore più appropriato sulla tavolozza, saranno per un certo periodo un elemento di riferimento nell’arte di Tricoli, che comincerà a misurarsi (eseguendo delle copie) con i dipinti del suo nuovo Maestro.
Il metodo di lavoro, l’estrema disciplina e accuratezza tecnica e l’indole “visionaria” dell’anziano pittore diventeranno per Giuseppe dei modelli di riferimento con cui si confronta la sua prima produzione artistica.
Sono di questo periodo infatti una serie di opere che si ispirano ad una dimensione metafisica, concepite ed eseguite sotto la stretta sorveglianza del Maestro.
Man mano che Giuseppe prende confidenza con il nuovo stile pittorico, Oreste istruisce l’allievo con tecniche esclusive e la fusione eccentrica di stili e pigmenti, instillando quella passione per l’innovazione che diventerà un interesse costante e ineludibile nella ricerca artistica del Tricoli.
L’iscrizione all’Accademia di Belle Arti di Roma lo fa entrare definitivamente in una dimensione artistica permeata di stimoli compositi ed esperienze estetiche inedite.
Sotto la guida dei professori L. Montanarini e S. Trotti scopre la libertà delle forme astratte che gli permetteranno di indagare nuove dimensioni del linguaggio pittorico e che lo porteranno nei successivi quattro anni alla produzione di opere meno conociute ma di notevole suggestione formale.
Questa esperienza consoliderà l’idea centrale nella sua arte, quella imperniata sulla maestria nella progettazione e realizzazione del disegno, alla ricerca di un rigore creativo assoluto della “struttura compositiva”.
È evidente la relazione tra le tappe della sua biografia e le scelte estetiche nel percorso pittorico di Tricoli: l’esistenza dell’uomo al centro dell’universo in quanto essere condizionante e condizionato, proteso alla ricerca spasmodica della verità assoluta, si traduce nel periodo geometrico dei primi anni ’70, permeato - come nota F. Volpini - dalla drammaticità esistenziale e dal paradosso auto-paralizzante e, contemporaneamente emancipatore, della condizione umana.
È sempre di questo periodo la produzione di una serie di quadri e sculture in cui darà vita ad una curiosa quanto affascinante esperienza visiva, che esprime l’inclinazione di Tricoli nella ricerca di “altro” e, come ama dire lui, l’impulso ad “indagare la meraviglia”.
Nei successivi anni in Accademia produce un notevole numero di opere astratte che sembrano preludere ad un nuovo modo di porsi davanti all’oggetto da rappresentare. La nuova filosofia estetica ritrova linfa in queste forme assolute, monumentali costruzioni, somiglianti ad impalcature dove tutti gli elementi sembrano sorreggersi l’uno con l’altro, quasi che toglierne uno o spostarne un altro ne provocherebbe il crollo.
La maturità artistica svela la disposizione irrequieta di questo artista, che elegge il dubbio a forza propulsiva e vede l’opera nella sua dimensione dinamica, tanto da spingerlo “a guardarsi continuamente indietro per trovare il nuovo”.
In questi testa-coda lo ritroviamo a dipingere paesaggi e allegorie mitologiche come nell’opera “ciclopica” delle incisioni a bulino “Alphabeta –Tricoli”, in cui il rapporto con il passato diventa un abbraccio in cui si afferma una nuova ideologia estetica.
Il viaggio attraverso il tempo avviene attraverso il recupero del linguaggio antico in cui la freschezza creativa domina la scena. Come sostiene A.Masi: “Tricoli ha tradotto in termini di pura poesia i segni di un’avventura fantastica, affabulante e misteriosa con l’impeto di un gran conoscitore ed interprete delle sofferenze del mondo”. La sua partecipazione al dramma collettivo non è soltanto quella di un osservatore distaccato. In lui, infatti, tutto il messaggio classico si è trasformato in un sogno concreto dove Zeus, Era, Leda, le Nereidi, le Ore venivano configurandosi come i soggetti di una quotidianità reale, con i volti di un’urbanità caotica e turbolenta. In questo senso Tricoli ha usato la storia in quanto categoria dicotomica ed antitetica: egli non è stato il filologo, lo sperimentatore, lo speleologo della coscienza culturale del passato. Tricoli è il presente che s’incarna e vive nella storia dell’uomo, che respira l’alito della vita e, soprattutto, che da uomo può fallire e riscattare la propria condizione, finire drammaticamente come Perseo ed Icaro o rinascere meravigliosamente come il bellissimo Atti”.
Se l’arte antica polarizza il suo interesse con sempre maggiore insistenza non per questo rallenta la sua voglia di inventare. A questo fine prende (o riprende) forma la produzione onirico-totemica, esperienza che già nei primi anni all’Accademia aveva portato alla produzione di opere con caratteristiche analoghe.
Con “La trilogia di Icaro”, “Madre Terra” - “La passeggiata della comare” - “Assassinio all’università” (opera dedicata all’omicidio di Marta Russo) - “L’Ordine e il Caos” afferma nuovamente la sua libertà di ripensare e ripensarsi. Questi lavori evidenziano la necessità di portare a termine un discorso non ancora chiuso.
Oggi Tricoli continua il suo viaggio di recupero delle esperienze estetiche e archetipiche, alla ricerca del non detto e del dimenticato, con la sua produzione di ritratti ermetici, nature morte ( “nature in posa”, come ama definirle l’artista) e paesaggi sospesi nel tempo, che ribadiscono le misteriose suggestioni dei maestri del’400 e del ’500, rivendicando la sospensione dello spazio- tempo, che scoraggia dai tentativi di collocazione delle sue opere in una categoria estetico-temporale. Come osserva E. Mercuri: Nel sentiero interrotto si svela il nostro destino in perenne equilibrio tra il gioco delle tensioni da cui prende vita e che ne alimenta la necessità che lo domina.
Andreana Mercuriu
MOSTRE PERSONALI
1976 Galleria AF 66, Roma
1978 Palazzo della Provincia di Velletri(RM)
1980 Palazzo della Provincia di Catanzaro(CZ)
1981 Ministero del Commercio Estero, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli , Roma
1987 Sala Esposizioni della Proloco di Avezzano(AQ)
1991 Galleria “La Lungaretta”, Roma
1997 Galleria “Il Polmone Pulsante”, Roma
1997 Libreria Pergamon, Roma
2000 Archeoclub S.Giovanni, Petritoli (AP)
2003 Palazzo Barberini, Roma
2003 Palazzo Leopardi, Montefortino (AP)
2004 Scuola Elementare A.Elia, Numana (AN)
2015 Caber Group, Roma
MOSTRE COLLETTIVE
1975 Palazzo delle Esposizioni, Roma
1975 Biennale d’Arte di Monterotondo(RM)
1976 Premio Lazio ’76, Roma
1980 Premio Villa Torlonia, Roma
1985 Fondazione Van Claudio Celli, “Zolfo e Nebbia”, Roma
1985 Fondazione Van Claudio Celli, “ Omaggio a D.Thomas”, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli, “Sfratti, Anno Zero”, Roma
1986 Fondazione Van Claudio Celli, “No Apartheid”, Roma
1986 Sala convegni di “Paese Sera”, “No al Nucleare”, Roma
1987 Voci dal piccolo cortile: a cura della Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1988 Biennale di Malta, “Omaggio a Caravaggio”, Malta
1994 Centro Educazione delle Arti e Artigianato, “Dal Deserto allo Zenith”, Roma
1995 Centro Educazione delle Arti e Artigianato,”Presenza e memoria della Resistenza”, Roma
1997 Artmuseum, Trevi(PG)
2001 Ass. Italia Vietnam, Roma
2003 Galleria Venezia Viva, Venezia
2011 Sala Ramazzotti, Petritoli(AP)
Vincitore nell’anno 2001, del concorso “L’Artista”, indetto dalla rivista “Orizzonti”
Membro dell’Associazione internazionale degli incisori
Dal 1988 è iscritto nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Presente nell’Archivio Cataloghi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Presente nell’Archivio Cataloghi del Louisiana Museum of Modern Art della Danimarca.
EDITORIALI E PUBBLICAZIONI SU PERIODICI E QUOTIDIANI
Prisma 2000-Asportur- Il Quadrante- Il Pungolo Verde- Roma Nostra- Il Tempo- A.S.Ecomond Press- Il Centro- Marsica Domani- A.S.Ages- U.N.U.C.I.- Tempi Nuovi- Fermenti- Corriere Adriatico- Corriere Proposte- Express
CRITICI E SCRITTORI SU EDITORIALI E CATALOGHI
F.Volpini- M.Bambagini- G.P.Berto- A.Jovino- L.Montanarini- A.Roberti-A.Masi- V.Riviello-
A.Mercuriu- C.Santamaria
INTERVISTE E SERVIZI TELEVISIVI
TVR Voxon- Tele Calabria- TVRS- Tele Marche- Youtube: Tre x Tre, arte a Petritoli
INTERNET: www.tricoligiuseppe.it
BIOGRAPHY
Giuseppe Tricoli was born in Rome on 30 October, 1953. He inherited his passion for painting from his father, who was a painter, decorator and builder. Beginning in primary school he showed a particular interest in drawing and painting. His primary school teacher recognized his inclination and encouraged his parents to enroll him in an art school once he completed his compulsory education.
Following his graduation from art high school (Liceo Artistico), he enrolled at the Accademia di Belle Arti in Rome completing his studies with honours.
We can trace periods and aesthetic choices in Tricoli's work; the geometric period linked to the early 70s in which we notice the choice of clear-cut expressive forms where the human condition is the focus of his paintings. As the writer Francesco Volpini notes: “He sees man as the centre of existence of the universe, at the same time conditioning and dominated, anxious to achieve truth as such”. Producing a series of paintings and sculptures he creates a curious, fascinating visual experience, but it is Tricoli's nature to look for “something else” or, as he loves to say, “investigate wonder”. It is for this reason that near the end of his course of study at the Accademia, he produced a number of abstract works that if, as Prof. Alessandro Masi sustains: “ Tricoli has translated in terms of pure poetry the signs of a fantastic, fable-like, mysterious adventure , with the impetus of an artist who knows and interprets well the world's suffering.” His participation in the collective drama has not been one of a detached observer. In him, the entire classical message has been transformed into a concrete sign, where Zeus, Hera, Leda, the Nereids, the Hours take the form of real everyday life, with the traits of a chaotic and turbulent urbanity. In this sense, Tricoli has used history inasmuch as it is a dichotomous and antithetic category: he has not been the philologist, the experimenter, the speleologist of the cultural conscience of the past. “Tricoli is the present that is incarnate and lives in the history of man, who breathes the breath of life and overall, who being a man can fail and redeem his condition, ending dramatically like Perseus and Icarus, or be reborn wonderfully like beautiful Atti”. If ancient art polarized his interest with increasing insistence, this does not mean that it slowed down his desire to invent and so his oniric-totemic works, take form (or take form anew). In his early years at the Accademia this experience had led to the production of works with analogous characteristics. With the “Icarus Trilogy”, “Mother Earth”, “The Gossips' Walk” - “Murder at the University” (a work dedicated to the murder of Marta Russo which was committed at “Sapienza” in Rome) - “Order and Chaos”, Tricoli again reaffirms his freedom to reconsider his work and how to propose it. These works highlight a need to conclude a discussion which has not yet terminated, although we must ask ourselves whether it will ever be terminated. The language and aesthetic experience of classical antiquity are recuperated with heightening decisiveness from the apparent conclusion of this journey, because, according to Tricoli, there is still too much that “hasn't been said”, but, moreover, there is “so much that has been forgotten”. With Hermetical portraits, still life (renamed “nature posing” by the painter) and landscapes suspended in time, the intense and constantly present relationship with art from the past takes shape so mysteriously; where you can glimpse the teachings of the ancient teachers, but where space-time, because it has been suspended, cannot allow us to or apparently does not wish to provide us with a way to collocate these works (modern, antique?), in an aesthetic and temporal category. As Prof. Elio Mercuri observes: the rediscovered destination, beyond the “path interrupted”, is our destiny and with it the balance that does not eliminate the play of tensions, but is life that helps us to learn to manage the needs which dominate it.”
PERSONAL EXHIBITIONS
1976-Galleria AF 66, Roma
1978-Palazzo della Provincia di Velletri (RM)
1980-Palazzo della Provincia di Catanzaro
1981-Ministero del Commercio Estero, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1987-Sala Esposizioni della Proloco di Avezzano (AQ)
1991-Galleria “La Lungaretta”, Roma
1997-Galleria “Il Polmone Pulsante”, Roma
1992-Libreria Pergamon, Roma
2000-Archeoclub S.Giovanni, Petritoli (AP)
2003-Palazzo Barberini, Roma
2003-Palazzo Leopardi, Montefortino (AP)
2004-Scuola Elementare A.Elia, Numana (AN)
2015-Caber Group, Roma
2018- Antiche Cisterne Romane, Fermo
COLLECTIVE EXHIBITIONS
1975- Palazzo delle Esposizioni, Roma
1975-Biennale d’Arte di Monterotondo (RM)
1976-Premio Lazio ’76, Roma
1980-Premio Villa Torlonia, Roma
1985-Fondazione Van Claudio Celli, “Zolfo e Nebbia”, Roma
1985-Fondazione Van Claudio Celli, “Omaggio a D. Thomas”, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, “Sfratti, Anno Zero”, Roma
1986-Fondazione Van Claudio Celli, “No Apartheid”, Roma
1986-Sala convegni di “Paese Sera”, “No al Nucleare”, Roma
1987-Voci dal piccolo cortile: a cura della Fondazione Van Claudio Celli, Roma
1988-Biennale di Malta, “Omaggio a Caravaggio”, Malta
1994-Centro Educazione delle Arti e Artigianato, “Dal Deserto allo Zenith”, Roma
1995-Centro Educazione delle Arti e Artigianato, ” Presenza e memoria della Resistenza”, Roma
1997-Artmuseum, Trevi(PG)
2001-Ass. Italia Vietnam, Roma
2003 Galleria Venezia Viva, Venezia
2011 Sala Ramazzotti, Petritoli (Fermo)
Winner in 2001 of the contest “The Artist”, held by the magazine “Orizzonti”
Member of the international association of engravers
Enrolled in the Historical Archive of Contemporary Arts of the Biennale of Venice since 1988.
Present in the Catalogue Archive of the National Gallery of Modern Art of Rome.
Present in the Catalogue Archive of the Louisiana Museum of Modern Art of Denmark.
EDITORIALS AND PUBLICATIONS IN PERIODICALS AND NEWSPAPERS
Prisma 2000-Asportur- Il Quadrante- Il Pungolo Verde- Roma Nostra- Il Tempo- A.S.Ecomond Press- Il Centro- Marsica Domani- A.S.Ages- U.N.U.C.I.- Tempi Nuovi- Fermenti- Corriere Adriatico- Corriere Proposte- Express
CRITICS AND WRITERS IN EDITORIALS AND CATALOGUES
F.Volpini- M.Bambagini- G.P.Berto- A .Jovino- L. Montanarini- A. Roberti- A.Masi- V. Riviello- A. Mercuriu- C. Santamaria
INTERVIEWS AND TELEVISION INTERVISTE E SERVIZI TELEVISIVI
TVR Voxon- Tele Calabria- TVRS- Tele Marche- Youtube: Tre x Tre, art in Petritoli
INTERNET: www.tricoligiuseppe.it